Isciddà

25 ottobre 2016 8:18 di Jazzi Shortlist

Di Angelo Carchidi

Isciddà è un progetto di scoperta e racconto del territorio basato sullo scambio, la
condivisione e il gioco. I viaggiatori e la comunità del monte Bulgheria, attingendo al
patrimonio culturale del monte, vestono i panni di pastori, briganti e monaci, che
diventano le figure guida dell’intero progetto. Da queste figure, individuando temi e
tipologie di attività, si delineano le azioni per ampliare la fruizione e costruire il
racconto del territorio. Così, Isciddà è sia un dispositivo di programmazione che uno
strumento narrativo dato in uso ai cittadini, alle associazioni, alla comunità nel suo
complesso e ai visitatori. La strategia di avvio del programma si fonda sulla gestione
integrata di comunicazione, sistema di attività e processo di narrazione. Il primo passo
consiste nella costituzione di una redazione/laboratorio nella quale i cittadini, le
istituzioni, le associazioni e le scuole, dopo una prima ricognizione del sistema
territoriale, costruiscono i contenuti narrativi e partecipano alla definizione del
sistema di attività. In questa prima fase il coinvolgimento delle comunità è finalizzato
a formare una coscienza collettiva delle potenzialità di sviluppo del territorio e a
integrare i vari interessi. Il programma prevede la realizzazione di un campo estivo di
innovazione sociale applicata alla rigenerazione del territorio e al turismo di comunità.
Il campo estivo è un momento nel quale esperti, cittadini e istituzioni possono
incontrarsi, discutere sui temi legati all’innovazione e programmare le macroazioni di
Isciddà. Il campo si ripete a cadenza periodica per analizzare e ricalibrare il
programma messo in atto e aggiornarsi sui modelli sostenibili di promozione e
fruizione del territorio. Il progetto intende coinvolgere nel processo di narrazione
comunitaria vari tipi di visitatori (dal trekker, al turista enogastronomico, dallo
studente all’amante della natura) in una modalità giocosa e interattiva. Facendo
riferimento alle tre figure chiave della storia del monte – pastori, briganti e monaci – si
strutturano i percorsi e si invitano viaggiatori e cittadini a partecipare, come in un
gioco di ruolo, al racconto del territorio e agli eventi culturali legati a Isciddà. I
contenuti elaborati dalla redazione locale, geolocalizzati e inseriti all’interno di una
piattaforma digitale che racconta i luoghi e le storie del monte, sono consultabili dai
fruitori attraverso un’applicazione per dispositivi mobili, utilizzabile anche off-line.
Tramite l’applicazione si può accedere, quindi, a video, fotostorie, contenuti storici e
consultare la mappa interattiva del territorio. Ai visitatori, inoltre, viene consegnato il
“kit del viaggiatore”, contenente oggetti utili per la scoperta dei luoghi (mappe,
materiale di promozione delle associazioni, torcia per l’esplorazione notturna) e le
informazioni per sviluppare la propria narrazione. È possibile, quindi, costruire il
racconto della propria esperienza attraverso l’upload di immagini e registrazioni
sonore, la scrittura di piccoli testi o lo svolgimento di piccole missioni suggerite
dall’applicazione (individuazione di piante rare, completamento di itinerari,
raggiungimento di luoghi chiave, ecc.). La piattaforma e l’applicazione digitale sono
strumenti che interagiscono con la redazione locale in uno scambio continuo di
contenuti. Esito di questa interazione è la pubblicazione periodica di un libro-guida
per la promozione e la conoscenza del monte Bulgheria, nel quale vengono restituite
le percezioni dei viaggiatori, le attività del territorio e i contributi degli esperti
partecipanti ai campi scuola. Il progetto propone una strategia graduale di
trasformazione fisica del territorio e di recupero degli jazzi, attraverso
l’organizzazione di laboratori di autocostruzione. Queste attività consentono, oltre ad
una rigenerazione progressiva e a costo zero del luogo, di raggiungere rapidamente
una sostenibilità economica. Il processo inizia con la progettazione e la costruzione
degli “avamposti”, elementi “alieni” in dialogo con gli jazzi e il paesaggio, strutture
per il pernottamento, l’esplorazione notturna del monte e parte integrante del circuito
di ospitalità diffusa prevista dal programma. Gli avamposti saranno ideati e realizzati
rispettando alcuni criteri. Si suggerisce che essi, pur esplicitandosi in forme estranee
al luogo, vengano costruiti con materiali ecologici e facilmente reperibili, capaci di
integrarsi con il contesto. Il carattere di queste architetture sarà effimero. In una fase
successiva, saranno smontati, ma i principi che li hanno generati verranno trasmessi
agli jazzi per il loro recupero. Funzioni, materiali, vegetazione saranno letteralmente
traslati sullo jazzo, per l’ideazione e realizzazione di un progetto a carattere duraturo,
in un processo ciclico di rigenerazione. Completano le opere di riqualificazione gli
osservatori, gli orti di erbe aromatiche e i piccoli giardini lungo i percorsi.


CONCEPT

L’esplorazione del Monte Bulgheria è la scoperta di una successione di mondi. Percorrere
la morfologia del territorio fa avere la percezione di un dentro e di un fuori, di un sopra e
un sotto. Il monte sembra un pianeta a sé. Gli Jazzi e le storie che si accavallano sono delle
tracce che si aprono e si chiudono come una fisarmonica, tra passato, presente e futuro: le
storie legate all’arrivo dei monaci, i passaggi dei briganti e la storia dei pastori che
ritornano oggi a calpestare le pietre delle Valli Cupe. Un mondo dove la musica, la magia e
le credenze popolari, i riti e il rapporto tra uomo e natura sono le differenti frequenze del
territorio che prendono forma nel paesaggio.
Isciddà – espressione tipica dei pastori cilentani – è un invito a venire fuori, a raccontarsi,
a “darsi una mossa”. Un progetto di rafforzamento e valorizzazione delle linee narrative
del territorio, finalizzato a restituire al viaggiatore un racconto capace di metterlo in
sintonia con il paesaggio e le comunità del Monte Bulgheria e guidarlo nella sua
esplorazione. In questo racconto polifonico lo stesso viaggiatore ha la possibilità di
aggiungere la sua personale narrazione, di trovare la sua frequenza e farla diventare parte
del racconto globale dove si incontrano storie del posto ed esperienze di viaggio. Isciddà
vuole creare un racconto dinamico del territorio, mai uguale a sé stesso perché
modificabile dalle interferenze con i viaggiatori e dai differenti tipi di fruizione, dal
susseguirsi di eventi di vario tipo e attività. La scoperta e la vita del monte viene così
raccontata come in un diario di viaggio in continua evoluzione, una radio di bordo in cui le
varie storie generano interferenze creative e restituiscono la visione di un nuovo modo di
vivere i territori, le città e la natura. Il Monte, come in un gioco di ruolo, diventa una
galassia da scoprire, dove gli stessi cittadini ed esploratori dirigono la narrazione e
divengono protagonisti attivi di un racconto corale.


OBIETTIVI

Il progetto è finalizzato alla costruzione di un racconto corale, una narrazione attiva che è
anche sviluppo sostenibile del territorio. All’interno di esso, il tempo e lo spazio assumono
un significato proattivo: le comunità, attingendo a memorie del passato, fatti del presente
e aspirazioni per il futuro, vivono il tempo come un’opportunità e una scelta; l’interazione
tra comunità, viaggiatori e ospiti all’interno del territorio travalica i confini locali (pur
rimanendo fortemente legata al contesto) e diventa scambio di competenze, dialogo con
l’infosfera e narrazione condivisa.
Il coinvolgimento della comunità fin dalla prima fase del progetto è la base sulla quale si
costruisce il programma. Isciddà vuole rendere la comunità del luogo, in tutte le sue
componenti, protagonista del processo di trasformazione del territorio. L’importanza del
coinvolgimento sta nel fatto che i cittadini, le associazioni, gli artigiani e i pastori sono sia
depositari della storia degli jazzi e delle tradizioni del Monte Bulgheria sia veicoli di
innovazione, in un territorio del sud dove è possibile sperimentare nuovi linguaggi di
cambiamento costruiti sulle sue specificità.
In questa fase, l’obiettivo è la messa a sistema di associazioni sportive e culturali, ma
anche imprese locali, piccoli artigiani ed esperti che, partecipando all’ implementazione
del programma, contribuiscono allo sviluppo delle loro stesse attività.
Il secondo obiettivo è rivolto a chi scopre il territorio, viaggiatore o semplice fruitore. La
costruzione di un sistema di attività che rinnovi il paradigma di turista, non più
“consumatore” ma protagonista di un’esperienza, nella quale, messo a stretto contatto con
la comunità e la cultura del luogo, diventa uno degli attori del racconto corale.
Il terzo obiettivo è sperimentare nuove forme di progettazione e promozione del territorio
(il gioco, ad esempio) per restituire all’esterno un’immagine del luogo dinamica e capace
di suscitare interesse.


FATTIBILITÀ TECNICA

Gli interventi proposti per la riqualificazione degli jazzi sono caratterizzati da un basso
impatto e pensati per una riqualificazione graduale del sito. Prima di intervenire sugli jazzi
saranno realizzati degli “avamposti” nelle loro vicinanze, architetture effimere per
permettere fin da subito la nuova fruizione del luogo. Questi manufatti, come anche gli
altri interventi previsti – orti, giardini, segnaletica, osservatori – saranno costruiti durante
laboratori di autocostruzione. Saranno costituiti da strutture leggere senza bisogno di
fondazioni. Anche l’eventuale manutenzione e la finale dismissione sarà effettuata nel
corso di attività organizzate sotto forma di workshop. Una parte dei materiali utilizzati
sarà reperita in loco (legname, fascine, pietre). Inoltre, si propone l’utilizzo di materiali
ecologici come, a titolo esemplificativo, l’Ecomat, un prodotto dalla ditta Ecoplan ricavato
a partire dagli scarti della produzione delle olive. I materiali saranno trasportati mediante
l’utilizzo di piccoli cavalli e asini come nella tradizione locale.
In una seconda fase si procederà all’effettivo recupero degli jazzi, adottando i principi
applicati per la realizzazione degli avamposti. Le specie vegetali previste negli interventi
sono autoctone e verranno collocate nel rispetto delle fasce altimetriche.
Il progetto prevede la creazione di un’applicazione e un portale web. Alcuni contenuti
dell’applicazione saranno disponibili offline per permetterne l’utilizzo anche in quelle aree
del monte non raggiungibili da internet. Il portale funzionerà come un blog in tempo reale,
capace di visualizzare in tempo reale il materiale caricato attraverso l’applicazione. Il
sistema organizzerà automaticamente i contenuti in base alle condivisioni e ai “like” dei
social network collegati.


PIANO DEI COSTI DI REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE

Il programma ha bisogno di una cabina di regia, responsabile dell’organizzazione dei
laboratori, del campo scuola e della gestione della redazione locale e della piattaforma
web. La cabina di regia è composta da 3 persone con un monte ore lavorative settimanali
in media di 12 ore (spesa annuale di circa 11.500€) Altri investimenti iniziali saranno
destinati alla creazione dell’applicazione e del portale dinamico (una tantum 15.900€).
Tuttavia, una volta realizzati, questi dispositivi avranno bisogno di una manutenzione
minima e, anzi, diventeranno una delle possibili entrate del progetto, grazie alla loro
portata commerciale. Il portale, man mano che aumenterà la propria visibilità diventando
il punto di riferimento per chi vuole conoscere il territorio, vedrà aumentare il proprio
valore in termini pubblicitari.
I costi per la realizzazione degli avamposti e degli altri manufatti previsti saranno
interamente coperti dalle quote di partecipazione ai laboratori aperti a studenti
universitari e designer, tenendo in conto, inoltre, della reperibilità della gran parte dei
materiali in loco. Gli oneri per il recupero degli jazzi, ammortizzati dalla stessa logica,
saranno affrontati grazie al flusso di cassa generato una volta avviato il programma, da
campagne di crowdfunding civico e dalla stipula di convenzioni tra privati, istituzioni
pubbliche e associazione responsabile del programma.
Il programma si sostiene con la realizzazione dei workshop durante l’anno, una quota di
partecipazione al circuito di ospitalità diffusa, la vendita di prodotti dedicati al viaggiatore
(kit di viaggio, oggetti di design e di artigianato locale per esempio) e la stipula di
partnership con aziende locali e del sud. Inoltre, in una seconda fase, accordi con le
università della regione potranno ammortizzare i costi per la gestione del programma e
per la ricerca sul territorio.

 

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