#discotecajazzi

25 ottobre 2016 8:27 di Jazzi Shortlist

Topografia narrativa cilentana

di Luana Perilli

A Via Caetani, a Roma, c’è la Discoteca di Stato, un enorme archivio multimediale che raccoglie le testimonianze, sonore ed orali, del nostro passato: dai racconti della Grande Guerra, ai concerti di Pergolesi, fino alle fiabe italiane di Calvino. Anche il Cilento deve avere la sua Discoteca. Raccogliere il patrimonio orale è un atto di resistenza, che salda la tradizione e la memoria ai processi innovativi che oggi consentono di collezionare, conservare e condividere in modo semplice le nostre storie. La tradizione e la topografia del sentiero appenninico cilentano, sentiero spesso di fuga, di lavoro, di brigantaggio e di resistenza è incompleta senza la restituzione della grande tradizione orale di canti, racconti, poesia e improvvisazione. La recente trasformazione delle montagne da luogo di lavoro a parco naturale ha relegato l’immaginario del visitatore a semplice spettatore e contemplatore. L’Appennino è piuttosto una montagna di attraversamento e di dialogo con i mari dove la cultura italiana, in questa tensione tra marina e alpeggio, trova le radici profonde della sua natura mobile, contraddittoria, errante, conflittuale e intensamente poetica. Anche il Cilento è, in questo senso, una terra di frontiera: luogo di storia e tradizioni, di ulivi secolari, ma anche di turismo a volte cannibale, di transumanze, animali ed umane, di spopolamento, di piccoli villaggi abbandonati, di vecchi seduti ai bar e di giovani che tornano solo per le vacanze. Tutelare la memoria cilentana è un atto di conservazione e di ri-scrittura per tessere, come sentieri, fili di vecchie storie e di nuove da immaginare. Partendo dagli jazzi, simbolo di una ruralità mediterranea che disegna il territorio e i volti di chi la abita, punti di approdo e di ideale congiunzione tra i sentieri puntellati di ulivi e di macchia mediterranea, ristoro per il pastore e il viaggiatore che nel percorso scoprono una dimensione meditativa e tuttavia proattiva. Curare i sentieri significa curare la memoria, non disperdere le tracce di un passato che è tanto più utile nel presente. Il progetto #discotecajazzi nasce così, dalla possibilità che ciascuno, da solo o in gruppo, possa (ri)disegnare il suo sentiero lungo gli jazzi, scrivendo una storia sulle pietre, sulla lavagna, oppure cantandola, suonandola, recitandola e donandola agli altri, affinché diventi patrimonio condiviso. L’intervento che si propone consiste in 4 azioni principali: – Ricerca delle fonti e creazione di un archivio multimediale del patrimonio cilentano – Creazione di un focolare, un pavimento in lavagna (pietra o vernice-lavagna su altro materiale) e di un percorso narrativo – Creazione di un’applicazione mobile “jazzi” per utilizzare l’archivio – Attivazione dei percorsi, in collaborazione con associazioni e istituzioni, prevalentemente locali. Queste 4 azioni, a basso impatto ambientale ed economico, consentiranno al viaggiatore che attraversa i sentieri tra gli jazzi di confrontarsi con le narrazioni che hanno preceduto il suo passaggio o che si svolgono in modo sincrono al suo attraversamento o – ancor meglio – di scrivere la sua storia, dando nuova forma ai sassi già scritti o scrivendone di altri, fotografandola, leggendola o rappresentandola e, soprattutto, trasformandola in un contenuto multimediale (clip audio, foto, video ecc) con il suo smartphone. Lo jazzo diventerà dunque una discoteca partecipata, dove ogni viaggiatore, grazie ad una rete wi-fi alimentata ad energia solare, potrà accedere all’archivio della memoria cilentana, nata dal lavoro di mappatura e raccolta e dalle storie donate dagli altri viaggiatori, e donare la propria con un semplice trasferimento di file. La fruizione di questo percorso agito, di queste transumanze antiche e contemporanee, avverrà attorno ad un focolare in pietra, grazie al quale sarà possibile anche dedicarsi alla panificazione con grani antichi e alla preparazione di cibi tipici della zona come la maracucciata. La zona pavimentata in lavagna diventerà superficie per trascrivere note, appunti, grafici e per laboratori e attività didattiche nel rispetto della tradizione dell’oralità e della sua natura di lascito impermanente, collettivo, dinamico e vitale Il focolare e il wi-fi, lo smartphone e il pane cotto a pietra sono elementi che consentono di realizzare un processo culturale convergente, che unisce all’attraversamento solipsistico e meditativo di un sentiero, una dimensione collettiva e comunitaria fondata sull’economia del dono. #discotecajazzi è pensato per essere realizzato lungo il sentiero che dalla Chiesa dell’Annunziata di Licusati conduce allo Jazzo Cropana e agli altri jazzi “in quota” raggiungibili a piedi, ma potrebbe essere realizzato anche lungo il sentiero tra gli ulivi che porta dal cimitero di Licusati allo Jazzo Murici, al momento non accessibile ed è comunque scalabile e riproducibile lungo gli oltre 70 km di sentieri che collegano tra loro le centinaia di jazzi che popolano l’area.

Concept
Il progetto propone un modello di rigenerazione rurale per rinnovare la tradizione della pastorizia e i suoi luoghi nella sua dimensione di attraversamento attivo, produttore di senso ulteriore, di nuova oralità e narrazioni incrociate. L’attraversamento dei pastori e i tempi del lavoro erano scanditi da storie e invenzioni poetiche. La geografia dei luoghi della transumanza è ricostruita con precisione solo se viene restituita ai sentieri la loro dimensione narrante e agli jazzi la loro natura di focolare, rifugio e archivio di questi saperi orali. In assenza del loro profondo valore narrativo i sentieri restano incompleti e abbandonati a mera dimensione paesaggistica. I segni da immettere nel territorio sono nel rispetto della bellezza cruda dell’Appennino Lucano e del Cilento, sono attivatori di pensieri e storie e non segni definitivi e vincolanti. Il paesaggio e i suoi elementi restano invariati per suggestioni e sapore. Le materie usate sono quelle del paesaggio e della sua storia: sassi, narrazione e terra.
La dimensione delle storie si attiva attraverso le 31 funzioni narrative che Propp riconosce come base di tutti i racconti popolari. Queste “parole chiave” sono scritte con sassi locali sbiancati posizionati lungo il percorso con dimensioni, visibilità e collocazioni diverse per “inciampare” in nuovi sviluppi possibili, sempre differenti a seconda dei passi e dello sguardo di chi attraversa.
Le scritte diventano non solo elemento di suggestione, ma provocano racconti e idee, facendo delle storie una forma di orientamento nello spazio fisico. Così, il paesaggio e i luoghi si ricostruiscono di viaggiatore in viaggiatore lungo i racconti che ha immaginato: il percorso geografico si sovrappone a quello della costruzione narrativa. L’arrivo allo jazzo diviene arrivo al luogo della memoria, dell’archivio, della trascrizione,del focolare, dove ascoltare, ricostruire e condividere dando origine a una mappatura immateriale e sempre mutevole dei sentieri cilentani

Obiettivi
Gli obiettivi del progetto rispondono alla duplice esigenza di mantenere viva una tradizione che rischia di perdersi e di innestare su di essa elementi di innovazione che possano contribuire a rimetterla in valore e a diffonderla.
In particolare, #discotecajazzi si prefigge di:
– mappare e raccogliere la tradizione orale del Cilento e, in particolare, dell’area del Monte Bulgheria;
– creare marker sui sentieri che conducono agli jazzi, rendendoli attivatori di narrazioni;
– organizzare eventi performativi lungo i sentieri e presso gli jazzi, (improvvisazioni teatrali, canore, percorsi didattici, reading e workshop di scrittura creativa itinerante);
– allestire un archivio multimediale consultabile online con materiale da caricare e scaricare prima, dopo o durante i percorsi tramite un’apposita app;
– installare negli jazzi una pavimento di lavagna da lasciare come traccia sempre modificabile (storie , ricette, immagini, note) da consegnare al prossimo visitatore e da utilizzare come supporto per reading , esperimenti di scrittura creativa, laboratori etc;
– creare un focolare all’interno degli jazzi, così che il viaggiatore possa depositare e condividere le proprie storie nella tradizione pastorale del ristoro e della convivialità che segue all’ attraversamento.

Il processo di rigenerazione di quest’area cilentana è dunque strettamente legato al concetto di narrazione:
– narrazione come recupero della memoria: ascolto della tradizione orale cilentana e delle storie prodotte dai viaggiatori
– narrazione come mappatura del territorio
– narrazione come economia del dono
– narrazione come costruzione di una ricetta e di un sapore: raccolta di erbe spontanee e cucina presso il focolare.
– narrazione come avvicendarsi di segni mobili e modificabili
– narrazione come processo collettivo, vivo e dinamico di riappropriazione dei luoghi e dei paesaggi
– narrazione come passaggio da spettatore ad interlocutore del territorio

Fattibilità tecnica
Il progetto non prevede sostanziali modifiche alla struttura degli jazzi, che potrebbero essere soggetti a vincolo paesaggistico o ambientale, né alla morfologia dei sentieri che saranno ridisegnati attraverso sassi locali, in maniera non definitiva, e nel rispetto della tipicità dell’area.
Analogamente, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica del progetto, anche il focolare da allestire negli jazzi sarà prodotto in pietra locale, mentre la rete wi-fi sarà alimentata esclusivamente dai pannelli solari. Il sopralluogo effettuato ha mostrato che l’area è dotata di connettività e che, pertanto, un hot spot mobile potrebbe garantire la creazione di una rete internet.
Anche gli aspetti performativi previsti dal progetto saranno realizzati generando il minimo impatto ambientale, con una particolare attenzione ad utilizzare fonti energetiche rinnovabili ed allestimenti mobili.
Inoltre, al fine di garantire la fattibilità tecnica del progetto, si prevede di attivare collaborazioni con enti locali e associazioni culturali operanti prevalentemente nel territorio cilentano.
Si citano in questo senso, a mero titolo esemplificativo:
– l’agenzia per la coesione territoriale (strategia aree interne)
– la comunità montana Bussento – Lambro e Mingardo
– la Casa della Paesologia
– Cilento Lab
– Cilento 3.0
– ReCollocal
– Terra di Resilienza
– Rete associativa cilentana Labo31.
Si prevede inoltre di attivare collaborazioni con istituti di cultura e residenze per artisti, così da favorire l’accesso agli jazzi ad artisti internazionali che possano trarre ispirazione dai luoghi e sentieri cilentani e contribuire a rigenerarli.
Infine, anche l’implementazione della #discotecajazzi, archivio diffuso e condiviso della memoria cilentana, non necessiterà di hardware né di alcuna infrastruttura fisica e potrà configurarsi come un elemento interattivo dell’applicazione mobile dell’associazione Jazzi e/o come una sezione dedicata del sito web della medesima.

 

screen-shot-2016-10-20-at-11-23-41 screen-shot-2016-10-20-at-11-23-35 screen-shot-2016-10-20-at-11-23-29 screen-shot-2016-10-20-at-11-23-21

Condividi
Download
Altri shortlisted

Muricinari

Di Andrea Conte La proposta parte da un piccolo intervento manuale con minimo sforzo a zero impatto ambientale e con l’utilizzo della pietra locale

Leggi tutto

Reboot feelings

Di Ilya Ternovenko 1 SECRET GARDEN – Along the way visitors find different places. Gardens mountain plants evoke a heightened perception of flavors.

Leggi tutto