L’associazione Jazzi ha concluso il suo triennio di ricerca nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Ci eravamo posti come obbiettivo l’abitare la natura.
Il lavoro sul territorio si è sviluppato attraverso la progettazione di un racconto differente degli spazi, dei boschi e dei dirupi attorno al Monte Bulgheria. Abbiamo scelto un dispositivo umano e in qualche modo parte integrante del paesaggio: la rete degli Jazzi.
Sono stati tre anni intensi, fatti di pietre spostate sui sentieri, canti al tramonto, dialoghi e confronti. Sono stati tre anni in cui abbiamo ascoltato i racconti, le storie e immaginato come abitare la notte, ma anche riempito le mattine e i pomeriggi di parole e passi.
Il percorso di ricerca, come da programma si conclude qui, ma questo non significa il venire meno dell’interesse per un territorio così complesso e affascinante, per un Cilento delle aree interne, per una rete di relazioni tra le donne, gli uomini, e la natura.
Su queste pagine e sulla rubrica “Secondo Natura” di
Doppiozero troverete i materiali raccolti, le esperienza narrate, i cantieri e la memoria di questo percorso, oltre ad alcune suggestioni poetiche e letterarie, che permettono di immaginare e di connettere le presenze con i possibili fili futuri da tracciare.
Non possiamo che dire grazie a tutte e tutti coloro che ci hanno accompagnato (letteralmente) in questi cammini; che ci hanno aiutato a comprendere, ad apprezzare e a raccontare Licusati, Camerota, i paesaggi del Monte Bulgheria, gli scorci di mare che si vedono solo in vetta.
Ce ne andiamo più ricchi, e convinti che quegli spazi, quei sentieri, quelle notti, possano ancora raccontare molto, ed essere attraversate con percorsi lenti. Quindi arrivederci, a presto, grazie e buoni cammini.
L’associazione Jazzi (Liviano Mariella, Katia Anguelova, Agostino Granato, Agostino Riitano, Valeria Verdolini)
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